Consultazione e psicoterapia
Adulti
Consultazione con Adulti
La consultazione è strutturata attraverso un ciclo di alcuni incontri. Serve principalmente a capire come essere d’aiuto e si propone di definire l’analisi della domanda che il cliente porta ed a identificare e strutturare insieme un percorso ad hoc rispetto ad essa.
Nello specifico vengono definite le tempistiche, gli obbiettivi generali, vengono concordati gli appuntamenti e le modalità di comunicazione tra psicologo e paziente, l’onorario e le norme relative alla privacy e al segreto professionale.
È utile a definire i punti su cui si vorrà lavorare e conoscere la modalità con cui si struttura un eventuale successivo percorso. Tutti gli interventi vengono svolti nel rispetto del codice deontologico degli psicologi italiani, soprattutto in materia di privacy e di tutela per gli utenti.
Psicoterapia con Adulti
Scopo della relazione terapeutica è accompagnare il paziente a prendere coscienza e ad elaborare le angosce, la sofferenza e più in generale gli impedimenti rispetto alla possibilità di vivere con equilibrio, nella propria quotidianità, anche le inevitabili interferenze ed esperienze negative.
Alcune emozioni o certi pensieri possono risultare in particolari momenti di vita disturbanti e per questo, anche in assenza di disturbi psichici precisi, si può intraprendere un percorso psicoterapeutico con la possibilità di migliorare la propria condizione.
La psicoterapia stimola l’uso di capacità personali e aiuta a conoscersi e ad individuare quegli schemi che portano a perpetuare un comportamento o un pensiero che ostacola il benessere.
Approccio teorico
L’equipe condivide un approccio dinamico di psicoterapia ad indirizzo psicoanalitico. Alcuni autori di riferimento sono Mc Williams, Kernberg, Ferro, Ogden, Kohut, Gabbard, ma come team viene condivisa anche la scelta di una formazione continua e quindi si sottolinea come questi autori citati siano solo alcuni di quelli a cui far riferimento.
Aree di intervento
- Sofferenza rispetto alle relazioni (familiari, personali, lavorative, di coppia)
- Disturbi dell’umore (depressione)
- Sentimento di vuoto
- Ansia
- Attacchi di panico
- Difficoltà nelle funzioni genitoriali
- Difficoltà nel post partum
- Difficoltà a gestire le emozioni (rabbia)
- Bisogno di controllo
- Pensieri intrusivi e ricorrenti
- Ritiro sociale
- Problemi di dipendenza
- Difficoltà del sonno
- Sintomi somatici
Psicologia perintale
La psicologia perinatale è quella parte della psicologia che si occupa del periodo compreso tra il preconcepimento e il quarto anno di vita del bambino. Il periodo che va da quando una coppia sogna e progetta di concepire un figlio, passando per il momento del parto e arrivando ai primi 4 anni di vita. Quel periodo che possiamo chiamare “perinatale” (che significa “intorno alla nascita”). Vi sono processi e funzioni che nel bambino evolvono e attraversano fasi di importanti cambiamenti fino a potersi considerare strutturati o completi solo dopo all’incirca il quarto anno di vita. Fra questi citiamo il raggiungimento di pattern maturi di sonno e veglia, la lateralizzazione degli emisferi cerebrali, il controllo completo degli sfinteri, e l’età media di autosvezzamento dal seno.
In questo arco di tempo lo psicologo perinatale si occupa dei fenomeni e dei processi evolutivi dei neonati e bambini e del sistema di relazioni intorno a loro, lungo un continuum che va dalla fisiologia alla patologia.
Nella fisiologia rientrano tutti quei fenomeni che sono presenti nei processi di sviluppo fisici e mentali di ogni individuo fin dal concepimento. In quest’area la psicologia perinatale si occupa, per esempio, di argomenti come: la conoscenza della fisiologia del sonno del bebè e della famiglia; la sua alimentazione (allattamento al seno, alimentazione artificiale, introduzione dei cibi solidi); la fisiologia dello sviluppo del legame di attaccamento alle figure di accudimento; la fisiologia delle emozioni nel periodo che va dal preconcepimento al quarto anno, comprendendo anche situazioni stressanti e traumatiche che vengono elaborate in modo fisiologico.
Lo psicologo perinatale si occupa anche di tutto ciò che accade quando qualcosa interferisce con la fisiologia, determinando situazioni di sofferenza che vanno dal semplice disagio o criticità fino alle condizioni di fisiopatologia e psicopatologia più importanti.
In questo senso, Lo psicologo perinatale può essere una figura di riferimento e sostegno importante in molti ambiti, come ad esempio:
- facilitazione nella comunicazione fra famiglie e figure professionali di riferimento (come pediatra, ginecologo, personale del reparto di ostetricia o neonatologia) durante il parto e nel puerperio
- consulenza e mediazione in caso di contenziosi legali, ad esempio separazioni, che coinvolgano figli nei primi anni di vita;
- percorsi di accompagnamento alla nascita;
- sostegno ai genitori riguardo a problematiche legate al sonno, alla relazione alimentare, al pianto e in generale alle modalità di comunicazione con il bambino
- maltrattamenti, abusi, incuria;
- infertilità e PMA;
- inserimento al nido e ripresa lavorativa dei genitori
- Depressione post partum materna e paterna
Modalità di intervento
Il lavoro può esprimersi come attività di consulenza individuale o di coppia o come vera e propria psicoterapia specifica ad uno dei due genitori.
EMDR
Che cos'è l'EMDR?
L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico. Dopo l’EMDR il paziente ricorda l’evento ma il contenuto è integrato in una prospettiva più adattiva.
L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica ed è una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo.
Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, perdono cioè la loro carica emotiva negativa. L’immagine cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi in genere si attutiscono o spariscono, diventando più adattivi dal punto di vista terapeutico e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. L’elaborazione dell’esperienza traumatica che avviene con l’EMDR permette al paziente, attraverso la desensibilizzazione e la ristrutturazione cognitiva che avviene, di cambiare prospettiva, cambiando le valutazioni cognitive su di sé, incorporando emozioni adeguate alla situazione oltre ad eliminare le reazioni fisiche.
Quali sono le basi dell’EMDR?
L’approccio EMDR, adottato da un numero sempre crescente di psicoterapeuti in tutto il mondo, è basato sul modello di elaborazione adattiva dell’Informazione (AIP). Secondo l’AIP, l’evento traumatico vissuto dal soggetto viene immagazzinato in memoria insieme alle emozioni, percezioni, cognizioni e sensazioni fisiche disturbanti che hanno caratterizzato quel momento. Tutte queste informazioni immagazzinate in modo disfunzionale, restano “congelate” all’interno delle reti neurali e incapaci di mettersi in connessione con le altre reti con informazioni utili. Le informazioni ”congelate” e racchiuse nelle reti neurali, non potendo essere elaborate, continuano a provocare disagio nel soggetto, fino a portare all’insorgenza di patologie come il disturbo da stress post traumatico (PTSD) e altri disturbi psicologici. Le cicatrici degli avvenimenti più dolorosi, infatti, non scompaiono facilmente dal cervello: molte persone continuano dopo decenni a soffrire di sintomi che ne condizionano il benessere e impediscono loro di riprendere una nuova vita.
L’obiettivo dell’EMDR è quello di ripristinare il naturale processo di elaborazione delle informazioni presenti in memoria per giungere ad una risoluzione adattiva attraverso la creazione di nuove connessioni più funzionali. Una volta avvenuto ciò, il paziente può vedere l’evento disturbante e se stesso da una nuova prospettiva.
Per ogni precisazione si invita a consultare direttamente il sito dell’associazione EMDR Italia.